“L’ago infisso in un punto lungo il meridiano viaggia “ben oltre il tempo e lo spazio della fisicità”

Il termine emozione deriva dal latino e si riferisce al costrutto e-movere, ovvero “muovere verso l’esterno”: è utilizzato per indicare qualsiasi sentimento esternabile. In questo senso, la parola emozione si può riferire a qualsiasi sentimento, come la paura, la gioia, la speranza, la sorpresa, il desiderio, l’avversione, articolo amalil piacere e il dolore. Non è pertanto completamente applicabile al concetto di emozione che si intende in Medicina Tradizionale Cinese, MTC.
Bisogna notare che la parola usata per indicare una sofferenza della mente originariamente era “passione” che dal latino deriva da patire, quindi soffrire, che è forse il termine più appropriato nel contesto delle emozioni intese come causa di malattia.
Storicamente la parola emozione si sostituisce al termine passione nel periodo intercorso tra Cartesio e Roussaeu, cioè tra il 1650 e il 1750.
Periodo storico in cui la scienza stabilisce che lo scienziato non debba sentire, perché la sua percezione potrebbe influenzare i risultati delle ricerche. In quanto le emozioni non rientrano in ciò che è misurabile e quantificabile.
La medicina tradizionale cinese, MTC, prende in considerazione le emozioni (la tristezza, la paura, la preoccupazione, la rabbia, la gioia) come causa di malattia nel momento in cui sopraffanno la nostra mente, quando non siamo noi a governarle, ma loro a possederci. Il termine cinese per descrivere la “stimolazione “, “eccitazione” provocate dalle emozioni “Ji” contiene il radicale acqua e significa “inondare”, denota l’immagine delle emozioni come ondate che trascinano via. Le emozioni sono stimoli mentali in grado di influenzare la nostra vita. In circostanze normali esse non rappresentano causa di malattia. Esse divengono tali quando si protraggono nel tempo e/o quanto sono molto intense. Per esempio una situazione familiare o lavorativa irrisolta che causa rabbia e una frustrazione duratura, potrà colpire il fegato causando una disarmonia interna con un sintomo classico come la cefalea. Se sono molto intense le emozioni possono divenire causa di malattia, anche in breve tempo: si pensi alla situazione di shock.
Ogni emozione proviene da un distretto psichico che appartiene a uno specifico organo. Ogni organo produce una specifica energia psichica, la quale se sottoposta a uno stimolo emotivo entra in risonanza, “risuona” con una particolare emozione. Ad esempio uno stimolo esterno può risuonare con l’energia psichica della milza dando origine alla preoccupazione.
Rabbia----------------------Fegato
Gioia------------------------Cuore
Preoccupazione------------Milza
Tristezza-------------------Polmoni
Paura-----------------------Reni
Perciò le emozioni non sono qualcosa che proviene dall’esterno per attaccare gli organi; essi detengono già un’energia psichica che si trasforma in emozione negativa, quando viene innescata da circostanze esterne.
Possiamo affermare che le emozioni “negative” sono stimoli mentali che disturbano l’equilibrio degli organi interni, l’armonia del Qi e del sangue.
D’altro canto lo stato degl’organi interni influenza direttamente la nostra condizione emotiva. Un organo soffrente può generare uno stato emotivo senza che vi sia l’intervento di stimoli esterni a produrlo.
Entrando nello specifico, le emozioni influenzano la circolazione e la direzione del Qi determinando una serie di effetti a cascata. Il Qi, l’energia vitale, scorre con una direzione precisa a seconda del meridiano in questione. L’emozione “rabbia” interferisce col Qi che scorre nel meridiano di fegato invertendo la sua direzione verso l’alto. La gioia/euforia rallentano il Qi. La tristezza lo dissolve. La preoccupazione lo annoda. La paura lo fa scendere quando di norma il Qi, nel meridiano di rene, sale verso l’alto. Lo shock lo disperde. Tutte le emozioni portano a una stasi di Qi.
Se la stasi di Qi si protrae questo favorisce il ristagno di sangue e la formazione di calore. Il calore riscalda i liquidi prosciugando lo Yin. Questo porta alla formazione di Flegma che in parte si accumula formando catarri nei polmoni e negli intestini, e in parte ostruisce gli orifizi dello Shen creando disturbo del ritmo sonno/veglia.
Benché ogni emozione sia specifica per ogni organo, tutte le emozioni colpiscono il Cuore. In particolare la parte spirituale che risiede nel cuore, lo Shen.
Lo Shen è una delle sostanze vitali dell’organismo che si “estende” verso l’esterno e media la relazione tra l’individuo e l’ambiente. Si tratta della forma più sottile e non materiale del Qi. Esso è responsabile di differenti attività mentali, tra cui il pensiero, la memoria, la coscienza, la consapevolezza, la cognizione, il sonno, l’intelligenza e la saggezza. In condizioni di inondamento emozionale, lo Shen sarà sopraffatto e il soggetto sarà annebbiato. Non a caso in uno stato di rabbia o di turbamento amoroso, la mente non è libera ma offuscata. Si attiva tutto il sistema ghiandolare che turba l’equilibrio del sonno, come visto prima, della cognizione, dell’appetito, ecc.
Il medico cinese non trascura di valutare lo Shen del soggetto che si esprime negl’occhi, attraverso la cute del volto, dal tono della voce e dalla postura. Cerca di instaurare una relazione con l’assistito che agevoli l’accesso nella sfera emozionale per comprendere quanto le cause dei disturbi sono esterne e/o interne.
Numerosi punti lungo i meridiani del corpo, se stimolati con agopuntura, hanno la funzione di liberare lo Shen. Tonificano i vuoti che lo portano in uno stato di agitazione. Se dall’anamnesi emerge che il sintomo è sostenuto da una situazione esterna (familiare, lavorativa o sentimentale) sarà meglio occuparsi delle cause primarie, per evitare un uso sintomatico dell’agopuntura.
E’ fondamentale educare all’ascolto delle emozioni. Imparare a riconoscerle senza reprimerle. Possiamo rifarci al Mito del carro di Platone, per spiegare la relazione tra le emozioni e lo Shen. Il cocchiere è paragonabile all’intelletto che ascolta il movimento dei cavalli che simboleggiano le emozioni. Senza le emozioni il carro, che rappresenta il corpo, non può procedere e trasportare il passeggero che è lo Shen. Il cocchiere dovrà imparare a domare le emozioni (i cavalli) dopo che avrà appreso a riconoscerle, senza reprimerle. La meta dell’intero movimento è la propria realizzazione.
Spesso durante l’infanzia, in seguito a eventi traumatici, si impara a reprimere le emozioni. Specie se accanto non c’è un genitore, o un adulto che abbia saputo cogliere lo spazio per accogliere e riconoscere le emozioni del bambino. Ci si trova con un comportamento appreso: rifiutare le cose che non ci piacciono, mettere via tutto quello che ci infastidisce, perché è meno doloroso. Se si pensa alla velocità con cui siamo costretti ad andare per stare al passo con gli altri, non è previsto il “tempo-spazio” per guardare il bagaglio emozionale…
Ma dove finiscono le emozioni represse?
Purtroppo non svaniscono, ma restano celate nella zona del sub-conscio e si manifestano a nostra insaputa mascherandosi spesso in rabbia. Sulla rabbia potremmo dire che tutto sommato è una reazione positiva specie se è una rabbia espressa. Ma rappresenta solo il primo passo, la punta dell’iceberg per prendere atto che qualcosa non va, e in più non è priva di conseguenze sia fisiche che situazionali.
Oppure abbiamo uno Shen in uno stato di agitazione senza apparenti motivi. Lo stato d’ansia che si manifesta è determinato da una mancata presa di coscienza di ciò che risiede nel subconscio.
Esistono antiche pratiche nella medicina cinese (Qi Gong, movimento associato al respiro e Nei Gong, la meditazione) che aiutano il corpo e gli organi ad avere un buon funzionamento e la mente a raggiungere uno stato di serenità.
L’igiene del corpo emozionale è un percorso conoscitivo di sé che aiuta a mantenere lo Shen limpido. E uno Shen libero è fondamentale per compiere scelte appropriate che ci permettono di evolvere.
Questa pulizia si compie normalmente durante le ore di sonno. È la Hun, la componente spirituale del fegato, il subconscio, che di notte rielabora tutte le emozioni, le sensazioni diurne attraverso i sogni.
È inevitabile che nel corso della nostra vita qualcosa intervenga mettendo alla prova il nostro equilibrio. E allora l’igiene emozionale fisiologica notturna non è più sufficiente. Gli eventi accadono con dinamiche simili fino a che non decidiamo di fermarci a prendere atto della sofferenza che ci affligge. Quando ciò accade l’igiene delle emozioni diventa un percorso di consapevolezza e auto osservazione. Un’occasione di auto-conoscenza e esplorazione del mistero che risiede in noi.


L’igiene del corpo emozionale nella Medicina Tradizionale Cinese MTC

“L’ago infisso in un punto lungo il meridiano viaggia “ben oltre il tempo e lo spazio della fisicità”

Il termine emozione deriva dal latino e si riferisce al costrutto e-movere, ovvero “muovere verso l’esterno”: è utilizzato per indicare qualsiasi sentimento esternabile. In questo senso, la parola emozione si può riferire a qualsiasi sentimento, come la paura, la gioia, la speranza, la sorpresa, il desiderio, l’avversione, il piacere e il dolore. Non è pertanto completamente applicabile al concetto di emozione che si intende in Medicina Tradizionale Cinese, MTC.

Bisogna notare che la parola usata per indicare una sofferenza della mente originariamente era “passione” che dal latino deriva da patire, quindi soffrire, che è forse il termine più appropriato nel contesto delle emozioni intese come causa di malattia.

Storicamente la parola emozione si sostituisce al termine passione nel periodo intercorso tra Cartesio e Roussaeu, cioè tra il 1650 e il 1750.

Periodo storico in cui la scienza stabilisce che lo scienziato non debba sentire, perché la sua percezione potrebbe influenzare i risultati delle ricerche. In quanto le emozioni non rientrano in ciò che è misurabile e quantificabile.

La medicina tradizionale cinese, MTC, prende in considerazione le emozioni (la tristezza, la paura, la preoccupazione, la rabbia, la gioia) come causa di malattia nel momento in cui sopraffanno la nostra mente, quando non siamo noi a governarle, ma loro a possederci. Il termine cinese per descrivere la “stimolazione “, “eccitazione” provocate dalle emozioni “Ji” contiene il radicale acqua e significa “inondare”, denota l’immagine delle emozioni come ondate che trascinano via. Le emozioni sono stimoli mentali in grado di influenzare la nostra vita. In circostanze normali esse non rappresentano causa di malattia. Esse divengono tali quando si protraggono nel tempo e/o quanto sono molto intense. Per esempio una situazione familiare o lavorativa irrisolta che causa rabbia e una frustrazione duratura, potrà colpire il fegato causando una disarmonia interna con un sintomo classico come la cefalea. Se sono molto intense le emozioni possono divenire causa di malattia, anche in breve tempo: si pensi alla situazione di shock.

Ogni emozione proviene da un distretto psichico che appartiene a uno specifico organo. Ogni organo produce una specifica energia psichica, la quale se sottoposta a uno stimolo emotivo entra in risonanza, “risuona” con una particolare emozione. Ad esempio uno stimolo esterno può risuonare con l’energia psichica della milza dando origine alla preoccupazione.

Rabbia-------------Fegato

Gioia---------------Cuore

Preoccupazione--------Milza

Tristezza----------Polmoni

Paura--------------Reni

Perciò le emozioni non sono qualcosa che proviene dall’esterno per attaccare gli organi; essi detengono già un’energia psichica che si trasforma in emozione negativa, quando viene innescata da circostanze esterne.

Possiamo affermare che le emozioni “negative” sono stimoli mentali che disturbano l’equilibrio degli organi interni, l’armonia del Qi e del sangue.

D’altro canto lo stato degl’organi interni influenza direttamente la nostra condizione emotiva. Un organo soffrente può generare uno stato emotivo senza che vi sia l’intervento di stimoli esterni a produrlo.

Entrando nello specifico, le emozioni influenzano la circolazione e la direzione del Qi determinando una serie di effetti a cascata. Il Qi, l’energia vitale, scorre con una direzione precisa a seconda del meridiano in questione. L’emozione “rabbia” interferisce col Qi che scorre nel meridiano di fegato invertendo la sua direzione verso l’alto. La gioia/euforia rallentano il Qi. La tristezza lo dissolve. La preoccupazione lo annoda. La paura lo fa scendere quando di norma il Qi, nel meridiano di rene, sale verso l’alto. Lo shock lo disperde. Tutte le emozioni portano a una stasi di Qi.

Se la stasi di Qi si protrae questo favorisce il ristagno di sangue e la formazione di calore. Il calore riscalda i liquidi prosciugando lo Yin. Questo porta alla formazione di Flegma che in parte si accumula formando catarri nei polmoni e negli intestini, e in parte ostruisce gli orifizi dello Shen creando disturbo del ritmo sonno/veglia.

Benché ogni emozione sia specifica per ogni organo, tutte le emozioni colpiscono il Cuore. In particolare la parte spirituale che risiede nel cuore, lo Shen.

Lo Shen è una delle sostanze vitali dell’organismo che si “estende” verso l’esterno e media la relazione tra l’individuo e l’ambiente. Si tratta della forma più sottile e non materiale del Qi. Esso è responsabile di differenti attività mentali, tra cui il pensiero, la memoria, la coscienza, la consapevolezza, la cognizione, il sonno, l’intelligenza e la saggezza. In condizioni di inondamento emozionale, lo Shen sarà sopraffatto e il soggetto sarà annebbiato. Non a caso in uno stato di rabbia o di turbamento amoroso, la mente non è libera ma offuscata. Si attiva tutto il sistema ghiandolare che turba l’equilibrio del sonno, come visto prima, della cognizione, dell’appetito, ecc.

Il medico cinese non trascura di valutare lo Shen del soggetto che si esprime negl’occhi, attraverso la cute del volto, dal tono della voce e dalla postura. Cerca di instaurare una relazione con l’assistito che agevoli l’accesso nella sfera emozionale per comprendere quanto le cause dei disturbi sono esterne e/o interne.

Numerosi punti lungo i meridiani del corpo, se stimolati con agopuntura, hanno la funzione di liberare lo Shen. Tonificano i vuoti che lo portano in uno stato di agitazione. Se dall’anamnesi emerge che il sintomo è sostenuto da una situazione esterna (familiare, lavorativa o sentimentale) sarà meglio occuparsi delle cause primarie, per evitare un uso sintomatico dell’agopuntura.

E’ fondamentale educare all’ascolto delle emozioni. Imparare a riconoscerle senza reprimerle. Possiamo rifarci al Mito del carro di Platone, per spiegare la relazione tra le emozioni e lo Shen. Il cocchiere è paragonabile all’intelletto che ascolta il movimento dei cavalli che simboleggiano le emozioni. Senza le emozioni il carro, che rappresenta il corpo, non può procedere e trasportare il passeggero che è lo Shen. Il cocchiere dovrà imparare a domare le emozioni (i cavalli) dopo che avrà appreso a riconoscerle, senza reprimerle. La meta dell’intero movimento è la propria realizzazione.

Spesso durante l’infanzia, in seguito a eventi traumatici, si impara a reprimere le emozioni. Specie se accanto non c’è un genitore, o un adulto che abbia saputo cogliere lo spazio per accogliere e riconoscere le emozioni del bambino. Ci si trova con un comportamento appreso: rifiutare le cose che non ci piacciono, mettere via tutto quello che ci infastidisce, perché è meno doloroso. Se si pensa alla velocità con cui siamo costretti ad andare per stare al passo con gli altri, non è previsto il “tempo-spazio” per guardare il bagaglio emozionale…

Ma dove finiscono le emozioni represse?

Purtroppo non svaniscono, ma restano celate nella zona del sub-conscio e si manifestano a nostra insaputa mascherandosi spesso in rabbia. Sulla rabbia potremmo dire che tutto sommato è una reazione positiva specie se è una rabbia espressa. Ma rappresenta solo il primo passo, la punta dell’iceberg per prendere atto che qualcosa non va, e in più non è priva di conseguenze sia fisiche che situazionali.

Oppure abbiamo uno Shen in uno stato di agitazione senza apparenti motivi. Lo stato d’ansia che si manifesta è determinato da una mancata presa di coscienza di ciò che risiede nel subconscio.

Esistono antiche pratiche nella medicina cinese (Qi Gong, movimento associato al respiro e Nei Gong, la meditazione) che aiutano il corpo e gli organi ad avere un buon funzionamento e la mente a raggiungere uno stato di serenità.

L’igiene del corpo emozionale è un percorso conoscitivo di sé che aiuta a mantenere lo Shen limpido. E uno Shen libero è fondamentale per compiere scelte appropriate che ci permettono di evolvere.

Questa pulizia si compie normalmente durante le ore di sonno. È la Hun, la componente spirituale del fegato, il subconscio, che di notte rielabora tutte le emozioni, le sensazioni diurne attraverso i sogni.

È inevitabile che nel corso della nostra vita qualcosa intervenga mettendo alla prova il nostro equilibrio. E allora l’igiene emozionale fisiologica notturna non è più sufficiente. Gli eventi accadono con dinamiche simili fino a che non decidiamo di fermarci a prendere atto della sofferenza che ci affligge. Quando ciò accade l’igiene delle emozioni diventa un percorso di consapevolezza e auto osservazione. Un’occasione di auto-conoscenza e esplorazione del mistero che risiede in noi.

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