Che cosa significa?
Dall'esperienza della Brockwood Park School nel sud dell'Inghilterra, la testimonianza di Adrian Sydenham, insegnante e preside.

In tutto il mondo e in tutte le epoadrian2che, gli adolescenti sembrano godere proprio di quei comportamenti ‘a rischio’ che provocano ansia, dolore e terrore ai adrian1loro genitori. A leggere un giornale attuale significa ricevere l'impressione che i nostri figli, che pensavamo di aver allevato immuni da tali cose, saranno presto, insieme con i loro amici, intrappolati in una cultura dominata dal consumismo, dalla depressione, dall’alcol, dalla droga, dalla violenza e dall'attività sessuale precoce.
Da dove prendono tutto questo, se non da noi, i loro genitori amorevoli e ben intenzionati? Siamo noi... quelli che gliel’abbiamo insegnato? Può essere che la televisione, Internet, i videogiochi, i figli degli altri, i loro compagni, i loro insegnanti e la "società" - per incolpare le più evidenti cause esterne - abbiano corrotto i nostri preziosi figli?

A poco a poco, mentre gli adolescenti crescono, la sicurezza della maggior parte delle famiglie cede ad una maggiore insicurezza: quella del liceo, della strada e delle ore non supervisionate con gli amici poco raccomandabili. Che cosa impareranno a scuola oggi? Andranno ad imparare ad accumulare conoscenze di scarsa rilevanza, o, andranno ad acquisire competenze pratiche con cui guadagnarsi da vivere? andranno ad imparare gentilezza e generosità, impareranno ad apprezzare la bellezza naturale dell'universo? impareranno ad essere buoni? E impareranno queste cose veramente dai loro insegnanti o malgrado loro? Che tipo di adulti saranno? Come educheranno a loro volta i loro figli, quando loro stessi diventeranno genitori?

L'educatore e filosofo Jiddu Krishnamurti (1895–1986) fondò Brockwood Park School nel 1969; le sue intenzioni erano di liberare le menti dei giovani studenti dal giogo del pensiero moderno, dalle sue distorsioni e dall’intellettualismo, così che i loro pensieri possano essere molto liberi e disciplinati, amorevoli e attenti, creativi e affettuosi.
Ma affinché questo possa avvenire è ovvio che gli insegnanti stessi devono avere passione per i giovani esseri umani, e avere passione per scoprire cos’è veramente ragionevole, veramente sano e intelligente in questo processo che chiamiamo "educazione". Gli insegnanti stessi devono imparare insieme ai giovani perché, utilizzando una delle frasi di Krishnamurti, "Dobbiamo educare gli educatori ".
I genitori, inoltre, sono i modelli e i più importanti educatori dei loro figli, e forniscono, consciamente o inconsciamente, la base del loro carattere – quindi ciò che noi siamo, l’essenza di noi, è quello che essi, a loro volta, diventeranno. Possiamo allora insegnare ai nostri figli ad essere degli esseri umani liberi e intelligenti?

Quando parliamo un po' sul serio dell’'educazione', come genitori, come professori, da persone interessate alla vita educativa del nostro paese, dei nostri bambini, magari di tutti i bambini del mondo, credo che intendiamo più di una semplice conoscenza generale che la maggior parte delle persone impara per caso a scuola.
Se l'educazione fosse solo trasferire informazioni da un libro, dallo schermo di un computer, o dal cervello dal professore al cervello dal studente, allora sarebbe una questione relativamente facile e semplice.

Ma penso che, soprattutto come genitori e forse anche come cittadini del Pianeta Terra, siamo alla ricerca di qualcosa di più profondo quando si tratta di educazione, una vera educazione.
È forse vero che ciò che noi vogliamo è che i nostri figli siano profondamente felici, che siano membri della società, globale o locale, responsabili e utili, che siano attenti e intelligenti, e diventino a loro volta buoni genitori?

Quindi, come si impara questo tipo di lezione? Si impara da soli, naturalmente, forse geneticamente, o può essere il risultato delle circostanze e dell'ambiente? Oppure, se uno è fortunato, magari potrebbe frequentare una buona scuola, e se è sfortunato, una scuola cattiva o mediocre? E’ questo ciò che sta succedendo adesso a noi e ai nostri figli?
La vera educazione, è nell’imparare a diventare, più precisamente, nell’essere un buon essere umano. Avviene nella scuola, grazie alla scuola, o malgrado la scuola?

Sono gli insegnanti delle nostre scuole, in qualsiasi paese in cui viviamo, profondamente interessati ai nostri figli come individui, interessati a fargli sviluppare le loro migliori qualità, o gli insegnanti stanno semplicemente facendo il loro dovere, cercando di raggiungere obiettivi quantitativi imposti dall'alto, giocando un ruolo per il quale non sentono nessuna gioia, nessuna intensità, nessuna passione, nessun vero interesse?

Certo, credo che in tutte le scuole ci saranno forse un paio di individui, studenti o insegnanti, profondamente interessati ai propri studi o al proprio lavoro, o a quelle qualità che danno alla loro vita quotidiana un significato più profondo e più significativo.

Fra poco parlerò di Brockwood Park School, che fu fondata circa 45 anni fa, con l'intento di fornire una tale educazione: un'educazione che comprende contemporaneamente il comportamento e la responsabilità, la conoscenza utile e la preparazione all'esame, dando così uguale importanza a uno stile di vita sano, dando uguale importanza alle relazioni e alla cooperazione con gli altri, inclusa ad esempio la relazione con la bellezza del mondo naturale, incluso l'apprendimento delle competenze pratiche, inclusa la scoperta di ciò che uno davvero vorrà fare nella vita.

Tuttavia, diamo un'occhiata per un momento alla nostra educazione, alla nostra adolescenza, sia a casa, in famiglia che a scuola. Quando guardiamo indietro, alla nostra vita scolastica, ché cosa abbiamo imparato? veramente imparato, oltre ai dati storici e alle formule matematiche, cosa abbiamo imparato che è ancora con noi in termini del nostro comportamento, del nostro carattere, della nostra personalità, delle nostre amicizie, delle nostre capacità? Siamo profondamente soddisfatti del nostro rapporto con la gente intorno a noi, col lavoro che dobbiamo fare per sostenere la nostra vita giornaliera, di vedere i nostri figli crescere in un mondo che contiene tanta bellezza e tanta violenza, tante persone uniche e meravigliose, e ancora al stesso tempo tanta corruzione e infelicità?

La nostra educazione non è solo ciò che ha luogo a scuola, ma anche ciò che succede prima della nascita, a casa, nelle dinamiche e nelle relazioni con i nostri vicini, anche ciò che accade nelle strade e all'aeroporto, nella metropolitana e in ufficio, camminando per la montagna o comprando delle arance al mercato.

Fortunatamente, la nostra educazione non si ferma, stiamo imparando ogni giorno, scoprendo cose nuove e più profonde nei nostri rapporti con le persone intorno a noi, anche con il mondo fisico e materiale.

Sono sicuro che ci sono molti individui, genitori e insegnanti, studenti, forse anche migliaia di scuole in tutto il mondo, che cercano di migliorare a modo loro lo stile di vita degli altri, di approfondire il significato dell’educazione, di educare dei bambini buoni e sani, nonostante tutti gli eccessi e gli intrattenimenti frivoli, per esempio la droga, l'alcol e il consumismo, che si trovano ovunque.

Ma l'educazione profonda è un 'sport minoritario'. Molti milioni di persone in tutto il mondo non sono interessati a queste cose, anche per i loro figli, o perché siano stessi troppo depressi, troppo preoccupati per la propria vita piuttosto che della vita dei loro figli, o perché hanno accettato lo status-quo  come la norma, come l'unico modo e il modo più sicuro per sopravvivere in questo mondo complesso. Nessuno domanda: cosa sta accadendo? perché è più facile e più sicuro fare quello che fanno tutti gli altri?

Ma ci sono alcune persone, come penso nel vostro caso, persone più interessate, più preoccupate forse, e che prendono più sul serio le molte influenze che vivono i nostri giovani, che stanno prendendo in considerazione la possibilità di confrontare le sfide di un'esistenza più o meno superficiale, e che desiderano esplorare e scoprire altri approcci in questo vasto campo che è l'educazione.

Brockwood Park School aveva diverse intenzioni, diversi scopi molto specifici quando è stata fondata nel 1969: in primo luogo, l'educazione là non è stata basata sulla paura, non sull'autorità e nemmeno sulla competizione, come succede nella maggioranza delle scuole nel mondo. Naturalmente, questa scuola è senza alcuna autorità spirituale; nessuno che ti dice in cosa devi credere; inoltre non ammette nemmeno relazioni di autorità tra studente e studente, o tra insegnante e studente. Infatti, al posto della parola 'maestro' è stata preferita la parola ‘educatore’, per indicare più precisamente le responsabilità più globali e olistiche degli adulti che vi lavorano.

In secondo luogo, vuole essere una piccola scuola, a numero chiuso, perché solo allora potrà esserci tempo e spazio per ognuno di noi, professori o alunni, nel dare adeguata attenzione ai rapporti con gli altri.

In terzo luogo, una scuola dove la qualità delle relazioni è prominente. Le relazioni sono gli strumenti più sottili e versatili con cui osservare il nostro personale carattere, i nostri pensieri, sentimenti e reazioni. Perché? perché, soprattutto, è il nostro modo-di-pensare e di reagire agli altri che determina la nostra sofferenza o la nostra felicità.

In quarto luogo, una scuola vegetariana, perché solo quando cessiamo di consumare la carne di quelle creature che, chiaramente terrorizzate, scappano via quando cerchiamo di ucciderli, (a differenza di frutti e piante che ci danno più di quanto abbiamo bisogno). solo allora il nostro rapporto con la natura avrà un significato più profondo e non di mero sfruttamento da parte nostra.

Il quinto e più importante obiettivo di Brockwood è che vuole essere una scuola dove ciascuno può risvegliare l'intelligenza, non i test di intelligenza superficiali che misurano il cosiddetto quoziente d’intelligenza, nemmeno i voti n elle materie, ma un’intelligenza del cuore che è la percezione istantanea, dell’azione giusta. In un ambiente abbastanza privo di paura, di ansia e di stress, un individuo potrebbe fiorire a Brockwood, come sbocciano i fiori in un giardino. Nello stesso modo, il mio lato egoistico, ovviamente, deve fiorire e anche morire, ma senza repressione, senza forza, prima che l’affetto profondo e la cooperazione con gli altri possano venire alla luce - forse molte delle nostre azioni sono, se le esaminiamo con attenzione, egoistiche...

Naturalmente non si deve venire esclusivamente a Brockwood per ricevere questo tipo di educazione: non esiste nessuna dottrina, nessun dogma o libro di regole su come gestire una scuola con l’intento di risvegliare la vera intelligenza. Ma, nello stesso modo di quando proviamo a coltivare la verdura nel giardino, ci aiuta creare le condizioni ottimali di crescita: un buon terreno e acqua, tanto sole… cosi la maggior parte dei semi può crescere bene. È la stessa cosa per i bambini, per gli studenti adolescenti.
Ma se il cibo non è buono, l'atmosfera non è calda e accogliente, e il bambino si sente incompreso o ha paura di fidarsi, paura di essere vulnerabile, sicuramente possono apparire certe distorsioni. E queste distorsioni noi le paghiamo tutti; le paga il bambino nei suoi rapporti successivi, e noi tutti, come società, soffriamo delle conseguenze infinite, per esempio nei problemi di violenza, della criminalità, delle relazioni spezzate.

Vi darò un paio di esempi di come queste idee si presentano in attualità nella nostra vita quotidiana: abbiamo uno studente* in questo momento; è il suo terzo anno con noi. Suo padre si era interessato a Krishnamurti per molti anni e forse questo ha avuto molto a che fare quando il figlio è arrivato, almeno al principio. Azzarderò una supposizione, e questo è abbastanza comune: forse si annoiava a scuola, forse ha cominciato ad avere problemi con gli insegnanti, e dopo la scuola, immagino che sprecasse un po’ del suo tempo, denaro, e della sua energia bevendo con gli altri ragazzi e fumando, a volte anche marijuana. Quando è arrivato per prima volta alla scuola, naturalmente, era molto felice: un ambiente splendido, piccole classi con un sacco di attenzione individuale, gente simpatica della sua età, insegnanti non arrabbiati, che sembravano comprenderlo, poca pressione e regolamentarietà.

Forse, al principio, si comportava ottimamente. E poi, col passare del tempo, ha cominciato a tornare gradualmente alle vecchie abitudini: alla sera, ha cominciato a uscire dalla sua stanza per andare a chiacchierare con i suoi amici; di tanto in tanto se ne andava nei boschi a fumare o bere, magari nella città vicina, ha cominciato a mangiare un po' di carne – accadeva durante il fine-settimana, dunque credeva che non sarebbe successo nulla, e sicuramente nessuno avrebbe saputo di ciò che faceva in città -; a scuola non sempre faceva i compiti, e sembrava che non accadesse niente, forse un rimprovero mite di tanto in tanto.

La notte, quando gli insegnanti che vivevano vicino dormivano, guardava spesso film fino a mezzanotte con gli amici sul PC. La mattina cominciava a alzarsi più tardi, non veniva mai più al “Morning Meeting”   [10 minuti seduti in silenzio insieme, studenti e docenti, all'inizio della giornata]; di tanto in tanto qualcuno di noi entrava in discorso con lui, provava a spiegargli che eravamo preoccupati per la sua mancanza di impegno nelle attività della scuola e con gli altri studenti – lui non sembrava partecipare alla vita comunitaria della scuola la sera, e ai pasti; sospettavamo che stesse facendo "cose scorrette," ma quando uno gli poneva una domanda su questo tema negava, era sempre gentile, cordiale, sembrava molto sincero, e mostrava la sua innocenza - e noi non siamo poliziotti, non avevamo il tempo per indagare ogni piccolo incidente.

Guardavamo, aspettavamo, parlavamo. A poco a poco, cominciava a costruirsi un’immagine intorno a lui. Era nominato di tanto in tanto nelle riunioni settimanali dei professori, e raramente per qualcosa di positivo. Prima o poi, ci sarebbe stata una crisi, sarebbe stato scoperto in flagrante mancanza, o accusato da altri studenti di avere partecipato a qualcosa di sospetto. E in effetti questo si verificò: l'accumulo di piccoli incidenti era diventata una piccola montagna; e poi incidenti più gravi, per esempio una festa con alcol, o farsi trovare tardi la notte nella casa dove sono le stanze delle ragazze. Era tempo di risolvere il problema e iniziare a lavorare più severamente.

Fino ad allora, le diverse conversazioni con lui avevano portato a molto poco, un piccolo cambiamento di atteggiamento di tanto in tanto, ma le abitudini erano troppo forti e l'eccitazione o la compulsione a fare ciò che è proibito era forse troppo attraente. Abbiamo parlato con lui di nuovo e abbiamo deciso di mandarlo a casa per un po’, una settimana, per riflettere sul suo vero rapporto con Brockwood, come scuola, come luogo, come luogo intero, nella sua complessità.
Per un paio d'ore ci furono lacrime; forse anche le proteste di alcuni dei suoi amici, ma alla fine lui andò a casa. Ci scrisse, ci disse che aveva riflettuto e capito che cosa veramente fosse Brockwood. Tornò alla scuola dopo una settimana o dieci giorni, un po' più serio, un po' più consapevole delle sue mansioni e attento alle sue responsabilità quotidiane - e quindi il processo poté ricominciare.

A volte gli studenti cambiano molto rapidamente e moltissimo; più spesso, si tratta di una serie di graduali cambiamenti, sporadici e imprevedibili; a volte non funziona, e decidiamo che abbiamo fatto il possibile, decidiamo di espellere lo studente, o comunichiamo che non può tornare l'anno o il trimestre successivo. Questo non è frequente, ma accade: forse ogni anno ci sono uno o due o tre studenti a cui chiediamo di non ritornare. Anche quando uno studente è stato espulso, nel tempo non è raro che si presenti un’opportunità di riprendere nuovamente il suo rapporto con Brockwood, e che, dopo l'espulsione, una forte e sincera amicizia si sviluppi.

Ho usato questo come esempio, forse un po' estremo, in quanto il 10% degli studenti semmai può arrivare a questo punto. In alcuni aspetti questo ragazzo è un po' un caso tipico della gioventù moderna europea; e forse ogni generazione per migliaia di anni, chi sa? ha avuto molti giovani così, che vogliono fare ciò che è disapprovato dai genitori, dalla società, o dalla scuola.
Questo ragazzo è intrappolato dalle influenze della società, dell'ambiente, di alcuni suoi coetanei – e, soprattutto dalle proprie reazioni; non ha ancora capito il concetto di relativa libertà a Brockwood, e allora ritiene che la libertà, o l'apparente mancanza di restrizioni e sanzioni, significhi che è possibile fare quello che si vuole, senza prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
Naturalmente i ragazzi come lui risentono innanzitutto delle problematiche vissute in famiglia, i conflitti a casa, mentre studiano a scuola: forse in questo momento i genitori si stanno separando, uno di loro è senza lavoro, o in procinto di sottoporsi a un’operazione complicata in ospedale. Tutte queste cose si riflettono nel comportamento di uno studente. Solo quando le porte della scuola si sono chiuse questo ragazzo si è reso conto con più chiarezza di cosa rischiava di perdere a Brockwood.

In questo caso particolare, lui è ancora con noi, ha cominciato ad ‘aprirsi’, a parlarci spontaneamente del suo comportamento, delle molte regole infrante. Adesso può iniziare la vera comunicazione. In passato avrebbe protestato arrabbiato, avrebbe dichiarato la propria innocenza sentendosi accusato, incolpando a sua volta gli insegnanti per avere un 'immagine' pregiudizievole di lui, e le immagini sono qualcosa di cui Krishnamurti parla molto, soprattutto rispetto al loro impatto distruttivo sulle nostre relazioni. Era abile nell’usare il gergo giusto per tentare di convincerci della sua innocenza, almeno in superficie. Adesso dice infatti, che prima mentiva, e ammette la responsabilità della maggior parte delle cose del quale  era sospettato. Forse ora, il nostro rapporto potrà diventare un po’ più profondo, un po' più onesto. Dal momento che la mente è ancora giovane e un po' flessibile, può accadere più facilmente un vero cambiamento. Vedremo nel tempo cosa significherà per lui.

Noi non siamo un centro di riabilitazione, e ci sono molti studenti che hanno pochi o nessun problema. Possono essere felici studiando Fisica e Francese, Arte e Musica, Matematica e Psicologia, Inglese, Teatro, Danza, Ecologia, Ceramica o Poesia. Possono non avere alcun interesse a fumare o bere, e sono eccellenti studenti sia in classe che fuori; forse hanno altre cose in testa, per esempio i rapporti con amici e genitori, o che cosa faranno nelle loro vite, del loro futuro.

Lasciate che vi faccia un altro esempio: una ragazza* proviene da una famiglia con pochi soldi; suo padre è morto alcuni anni fa, e lei ha dovuto imparare ad essere indipendente prima della maggior parte degli adolescenti. La sua famiglia, come succede a volte, non aveva alcun interesse precedente verso Krishnamurti, e hanno appreso di Brockwood attraverso un amico; lei stessa ha fatto qualche ricerca e ha deciso di voler venire. Già durante la sua ‘settimana di prova’ sembrava a noi che lei avesse qualcosa di speciale, e siamo riusciti a trovare una borsa di studio o uno sponsor per pagare le spese per il primo anno. Rimase con noi per tre anni, e dimostrò di essere una studentessa eccellente. Non tanto per i voti alti in classe o nei test. Lei era molto di più nel modo in cui si lasciava coinvolgere nella scuola e nelle tante opportunità che riusciva a creare per se stessa. In sostanza, con tutta la sua energia ha lavorato bene e si è messa in gioco, sia negli studi accademici, nello sport, sia nelle attività quotidiane, come la pulizia cooperativa al mattino, o l'organizzazione di attività tra gli studenti.
Ha anche partecipato a un viaggio in India, dove ha visitato alcune delle scuole di Krishnamurti. Naturalmente c'erano anche molte frustrazioni nella sua vita a Brockwood (Brockwood non è il paradiso terrestre, è una scuola, un luogo di lavoro, soprattutto un luogo dove lavoriamo su noi stessi e ci confrontiamo con le sfide della vita in comunità); c’erano scoppi occasionali di rabbia e irritabilità, ma nessuna difficoltà superficiale come fumare, bere alcol, o mangiare carne e così via. Era maturata precocemente, e nessuno ha dovuto spendere molto tempo prima di iniziare un discorso ‘serio’ con lei. Era già più o meno pronta per i discorsi seri quando è arrivata. Dopo aver lasciato Brockwood, è andata in Nord Africa per lavorare in un orfanotrofio per qualche mese. Ha trascorso alcuni momenti difficili lì, ma lo ha fatto e ha superato quella prova. Ora, poco più che ventenne, avendo scoperto quello che vuole veramente fare, è pronta per andare all'università. E’ sempre stata estremamente grata per le opportunità che ha ricevuto a Brockwood: essendo già in qualche modo indipendente di carattere e di pensiero, ha imparato a interrogare gli altri e anche se stessa più a fondo, per vedere cosa c'è sotto la superficie delle cose.
Probabilmente sarebbe stata profondamente infelice e frustrata in un ambiente educativo tradizionale.

Ho usato solo due esempi, e potevo prendere molti di più, ma non voglio semplicemente fare una lista di aneddoti. Ogni situazione è individuale, è una combinazione unica di molti fattori: alcune persone amano Brockwood dal primo momento in cui varcano la soglia, e molti visitatori e genitori dicono che avrebbero voluto conoscere questa scuola molto prima, o avere avuto l'opportunità di venire in una scuola come questa quando erano più giovani, -altri invece sembrano dover lottare con i propri demoni, a volte attraverso una o due piccole crisi dalle quali scegliere poi una nuova direzione; e naturalmente ci sono molti altri casi tra questi due estremi.

In sostanza, quando condividiamo l'esperienza di comunità (specialmente quando ci sono simili scopi educativi profondi), qualunque cosa che è in noi - nella nostra personalità, nel nostro carattere – nascosta nel profondo emerge più in superficie, e questo è ciò che ci permette di comprendere noi stessi e gli altri con più profondità, più chiarezza, più intensità. Da allora è chiaro che, adolescenti o adulti, possiamo agire più felicemente e intelligentemente nella nostra vita quotidiana, e per il resto della nostra vita.
Una formazione alternativa per gli adolescenti è necessariamente e contemporaneamente anche una formazione alternativa per noi adulti.


* La riservatezza sulla storia di questi allievi resta protetta e alcuni dettagli sono stati appositamente modificati

** Adrian Sydenham è uno dei due co-direttori della Brockwood Park School, che si trova in Hampshire, nel sud dell'Inghilterra. Ha iniziato a insegnare nel 1985, durante l’ultima visita di Krishnamurti a Brockwood. Ha insegnato francese, tedesco, inglese e Psicologia a Brockwood per diversi anni. È sposato e ha due figli adolescenti.

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