• Cosa ti ha spinto a integrare il Qi Gong alla Macrobiotica?
 In realtà ero interessato allo Yijing ed al taoismo, da cui principalmente il Qigong deriva, già prima di incontrare la Macrobiotica: l'intreccio Qi Gong Carlo Guglielmotra corpo, energia e spirito tipico della pratica interna taoista mi affascinava, anche perché non richiedeva l'adesione a nessun Credo, ma solo la sperimentazione personale. Quando ho avuto la possibilità di studiare con un vero maestro, non me la sono lasciata sfuggire.
Ho iniziato a praticare Qigong quindici anni dopo aver iniziato la Macrobiotica. Da quest'ultima avevo ricevuto moltissimo: ero attivo, godevo di ottima salute ed avevo visto guarire tante persone dai disturbi più diversi. Però mi mancava uno strumento che lavorasse direttamente sull'energia del corpo, e sopratutto che mi permettesse di entrare più in profondità dentro me stesso. Avevo un forte interesse per la salute, ma anche per lo sviluppo umano e spirituale.
La Macrobiotica è una interpretazione giapponese del sapere cinese tradizionale, che si è in seguito modificata attraverso il suo incontro con l'Occidente. Come tale è – o almeno lo era alla sua nascita - inserita in un contesto di pensiero, tradizioni e modo di vivere che qui in Occidente non esiste, e che completano la sua efficacia. Noi occidentali, specialmente oggi, abbiamo bisogno di un aiuto ulteriore per trovare il nostro centro interiore, affinché riusciamo a guardare al di là di ciò che ci mostrano i sensi. Senza questo ancoraggio al nostro centro profondo, siamo facilmente trascinati via dal modo di vivere tipico dei nostri tempi. Il Qigong offre questa possibilità attraverso una pratica che diventa, nel tempo, del tutto personale e spontanea.

  • Fra le numerose scuole di discipline orientali cosa ti ha motivato a scegliere proprio questa pratica?
 Il Qigong è la radice della medicina Tradizionale Cinese: dal lavoro sulle energie del corpo nascono tutte le altre forme di terapia: massaggio, agopuntura, moxibustione, ecc. ed anche l'uso dell'alimentazione. Tutti i grandi medici cinesi tradizionali hanno prima di tutto praticato quello che oggi chiamiamo Qigong, perché senza l'esperienza diretta dell'energia non è possibile comprendere – e tanto meno sviluppare – quel tipo di strumenti terapeutici. Nel mondo cinese tradizionale nessuno si sarebbe sognato di piantare degli aghi o dare un massaggio senza avere una profonda conoscenza del proprio sistema energetico, perché in questo modo si corrono dei rischi e si ha una efficacia ridotta. Per me, che provenivo dalla Macrobiotica, si trattava di un ampliamento straordinario della mia visione della salute, però restando nell'ambito dello stesso sistema di pensiero che era alle fondamenta della mia pratica. Era perfetto!
Macrobiotica e Qigong si integrano ottimamente: si fondano sugli stessi principi, solo espressi e sviluppati in modo diverso. La Macrobiotica crea la base indispensabile, perché senza una buona alimentazione qualsiasi esercizio risulta alla lunga insufficiente per mantenerci in salute, mentre il Qigong agisce più selettivamente sull'energia degli organi e dei canali energetici, e sopratutto conduce progressivamente alla manifestazione della propria consapevolezza più profonda.
Nel corso degli anni, il Qigong mi ha aiutato a sviluppare un approccio meno rigido, più consapevole, flessibile ed ampio alla Macrobiotica: me l'ha fatta comprendere più profondamente.

  • Nel tuo lavoro proponi le forme dei 5 animali, secondo l'insegnamento del Maestro Li Xiaoming, puoi raccontarci qualcosa di più su questo approccio?
Il Qigong comprende sia pratiche di movimento che di quiete, e le une non possono essere pienamente efficaci senza le altre. Sopratutto per gli occidentali, però, all'inizio è più facile calmare la mente ed aprirsi alla percezione del flusso interno dell'energia utilizzando il movimento. Per persone perennemente in corsa, proiettate all'esterno di se stessi, abituate ad usare troppo il proprio raziocinio ed a vivere immersi nelle emozioni, è più facile calmare la mente se essa è focalizzata sulla respirazione e sul movimento fisico, piuttosto che cercando direttamente la quiete nella quiete.
A questo scopo, le Forme dei Cinque Animali sono assolutamente speciali, sono una autentica via di ingresso privilegiata per l'ingresso nel Qigong, perché sono relativamente facili e molto profonde. Attraverso il movimento, che imita quello di vari animali, rinforzano e rendono flessibile il corpo, calmano la respirazione e la mente, aiutano a scoprire il flusso dell'energia presente nell'organismo e dunque preparano all'ingresso nelle pratiche di quiete vere e proprie. Anche a distanza di molti anni dall'inizio del proprio percorso, anche dopo aver imparato tante pratiche diverse, le Forme degli Animali restano uno strumento che ognuno può utilizzare nei momenti di difficoltà, sia per migliorare la propria salute che per centrarsi nei periodi difficili della vita. E sempre, ogni volta che le si pratica, si scoprono in esse degli aspetti nuovi e più profondi. Veramente, non si riesce a scorgerne il limite...

  • A PerCorsi conduci un viaggio di apprendimento e studio del Qi Gong, conducendo due seminari annuali rivolti sia a chi inizia sia a operatori già formati in discipline orientali. Ci parli di questo progetto?
 Volentieri. Il progetto nasce dal desiderio di trasmettere strumenti veramente utili, sperimentati, che ognuno possa fare propri e sviluppare nel tempo autonomamente, finalizzati prima di tutto alla salute, poi a migliorare attività terapeutiche come il massaggio o l'agopuntura, o la terapia cranio sacrale, ed infine a esplorare la propria dimensione interiore.
Il mondo sta diventando sempre più inadatto alle caratteristiche che l'essere umano ha sviluppato in centinaia di migliaia di anni di esistenza, sia dal punto di vista fisico che mentale e spirituale. Non possiamo fuggire da questo stato di cose, dobbiamo adattarci ed allo stesso tempo cercare di indirizzarlo al meglio, ma ciò richiede la presenza di un centro interiore che ci permetta di mantenere un certo equilibrio con il disordine esteriore. Se si trova questa “zona del silenzio” si scopre che da essa sgorga un'energia illimitata, che può essere usata per migliorare la nostra salute e sostenerci nella vita e nelle sue prove. Qualunque cosa desideriamo realizzare, dobbiamo prima di tutto alimentarci come esseri umani, avere delle relazioni umane, ed accedere alla dimensione interiore che è propria dell'essere umano, e che oggi tende a scomparire nel frastuono del mondo.
Il percorso ha quindi una impostazione eminentemente pratica, quella di favorire la salute e migliorare le proprie capacità professionali, ed una più essenziale, che è quella di aiutarci a mantenere viva la nostra umanità.

  • Come si articoleranno le giornate?
 Nel corso di ogni weekend studieremo pratiche sia di movimento che di quiete, e praticheremo molto, perché l'aspetto intellettuale di questo percorso – che pure esiste ed ha la sua importanza – è meno fondamentale della pratica vissuta insieme. Si tratta di sperimentare qualcosa che si traduce molto imperfettamente a parole, ma si scopre nel silenzio e nell'attenzione tranquilla e focalizzata.
Come già detto, nel corso del primo weekend inizieremo con le Forme dei Cinque Animali, alle quali si affiancheranno le pratiche fondamentali di quiete finalizzate a nutrire il Dantian Inferiore, o Hara, che è il centro energetico più importante per la salute, e la base di ogni pratica più elevata.
Successivamente, nel corso dei weekend seguenti, studieremo altre pratiche finalizzate a correggere specifici squilibri energetici e ad approfondire la scoperta della dimensione interiore. Esistono tantissime pratiche che agiscono sui vari apparati vitali con meccanismi diversi... È un mondo veramente immenso, al di là della possibilità per ognuno di esplorarlo pienamente, e sono convinto che è importante non disperdere troppo le forze imparando cose che poi non si ha il tempo di mettere in pratica. Io vorrei che ognuno si portasse a casa qualcosa da utilizzare concretamente per migliorare la propria salute e la propria vita.
Sarei anche felice se questa esperienza arrivasse nel tempo a creare una base di pratica sana, autentica, che permetta ai partecipanti di studiare Qigong anche con altri insegnanti, che magari hanno approcci diversi, sapendone trarre quanto di utile hanno da dare.
Ci incontreremo due volte all'anno, ogni volta per un intenso weekend di studio e pratica. Nei mesi che intercorrono fra gli incontri i partecipanti avranno tempo di praticare quanto imparato, fare le proprie scoperte e lasciare sorgere le proprie domande. Quando ci si incontrerà di nuovo, si ripasserà quanto già fatto, si avrà la possibilità di chiarire i propri dubbi e si procederà oltre. È il modo migliore per imparare veramente il Qigong che, essendo un percorso di scoperta di se stessi, non può essere banalizzato secondo regole rigide o appreso a memoria.

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