Signore e Signori! Benvenuti al rutilante CircOdontus!
Lo scoppiettante strabiliante spettacolo in cui i funambolici operatori delle terapie orali si susseguono in un crescendo di trovate sorprendenti sempre più originali e mirabolanti….. Un’acrobatica ricerca dell’inconsueto e dello scioccante offerto daglispecialisti delle più fantasiose discipline odontocircensi!
Bambini piangete, pretendete un biglietto d’ingresso!

Esplode anche nelle vostre piazze la nuova corrente artistica in cui tradizione, comicità e tragedia si fondono per lasciare grandi e piccini sempre di più a bocca SECASCAACROBATAaperta!
Donne e uomini, non vi perdete ”operatori del settore” di notevole spessore artistico, riuniti su un’unica arena con le loro trovate di sorprendente abilità tecnica e geniali trovate comiche, giocolieri e acrobati a cui si richiede l’impossibile, ma sorprendentemente in grado di superare, ad ogni richiesta, ogni limite umano….
Sfileranno, atleticamente, tutti, in una colorata parata, qua, su questa passerella, offrendo dei piccoli assaggi delle loro grottesche performance che li vedono impegnatissimi in sfide sempre più complesse ed originali, con l’unico intento di rendere unica e speciale  anche la più semplice delle azioni!
Lo spettacolo sta per cominciare!!! Rullo di tamburi! Sfavillio di luci !
Ecco che si apre il sipario: buon divertimento!

Il primo acrobata che entra è “Ildentistacolsensodicolpa” è figura sempre più frequente nelle nostre piazze, la sua arte è sostenuta e ispirata da eserciti di pazienti sofferenti che attribuiscono ogni loro male alla classe odontoiatrica. Lui, asseconda e sottoscrive, prendendosi carico dell’oneroso fardello! Ecco che avanza, a capo basso, flagellandosi con punte diamantate….
Il pubblico fischia l’arrendevole, non molto interessante, acrobata… qualcuno per rincararne il depresso atteggiamento di espiazione grida “Buuuu!” altri gli lanciano un fagotto di pop-corn e una scarpa…esce a quattro zampe con il naso sul tappeto strappando così, comunque, in extremis, l’applauso.
E’ ora il turno del “dentista iperottimista”, ha grande fiducia sui mezzi, che applica trasversalmente a tutti quelli che gli si trovano a tiro, grande show-man che non risparmia energie nella miscela di furore ed effetti speciali che ogni giorno mette a disposizione del pubblico. Elargisce sorrisi e sicurezza che tracimano, come vedete, anche dalla nostra passerella.
Ma ecco, inaspettatamente, si strappa la camicia per mostrare la grande “S” tatuata sul petto muscoloso, mentre lancia, con l’altra mano, una nuvola di biglietti da visita verso la platea. Un mago, nel far sentire in colpa coloro che non mostrino la buona creanza e l’intelligenza di rispondere positivamente alle sue terapie.
Il pubblico applaude estasiato, combattendo per accaparrarsi almeno uno dei preziosi cartoncini.
Signori, vi prego riprendete i vostri posti, lo spettacolo continua…!

La Musica elettronica che sentite è per accogliere il Dentista Tecnologicus, detto anche “Homo leasingus”, ha il suo ambulatorio pieno zeppo di  diavolerie tecnologiche.
Ogni paziente viene tecnologicamente analizzato e rigirato con i mezzi strumentali, i più avveniristici, cosa da far invidia allo JFK Space Center di Cape Canaveral. Ogni sintomo viene frantumato, spezzettato e analizzato nelle più lievi sfumature. Già in fase diagnostica il paziente avverte un significativo miglioramento delle sue problematiche, rappresentate da incomprensibili diagrammi e grafici computerizzati.
Ecco che entra in mezzo alla luminaria di led, che lo fa assomigliare ad un Santo in processione, addobbato da spine, fili elettrici e porte USB.
Viene portato in spalla dai rappresentanti di tutte le ditte di strumentario elettronico che si contendono a colpi di offerte il prelibato dentista-santo-pagatore-di-leasing.
Il pubblico “elettrizzato”, applaude felice.

Ecco è il momento che tutti aspettavate, il momento in cui i vostri occhi e la vostra fantasia saranno gratificati da uno spettacolo di bellezza e di sfarzo. Ecco a voi il “Dentista-immagine”.
Come si conviene in queste occasioni il suo ingresso   viene preceduto da uno stuolo di signorine giovani e belle, che come nelle migliori scuole di samba di Rio, sfilano nel ruolo di reginette. Aprono il corteo con impeccabile maestria. Salutano, graziose con una manina, mentre con l’altra armeggiano con delle frecce velenose che, con disinvoltura, si infliggono sui fianchi sanguinanti, nessuna però perde il sorriso.
Il pubblico,comincia ad applaudire. Entrano poi i tecnici, le igieniste, i neolaureati praticanti, e altri figuri clientelari, non meglio definiti, facenti parte della scenografica corte. Si abbassano le luci, un occhio di bue punta sull’entrata della passerella, il velluto rosso della tenda vibra, gli inservienti del circo ad un segno convenuto, la aprono…. E voilà, su un trono dorato arriva il “dentista-immagine”, un po’ divinità e un po’manager... Con un sussulto di umanità si toglie la corona e scende dal trono, batte il cinque con i collaboratori, che si inchinano, elargisce pacche sulle spalle ai neolaureati e vezzeggia le signorine con puffetti e baciamano. Risale sul trono batte, nervosamente, due volte le mani e il corteo si ricompone uscendo.
Il pubblico è in delirio, grida “Ancora! Ancora!!. Biiiiissss!!”
Signori, vi prego, non fate così, la sfilata va avanti… vi prego di contenere i vostri entusiasmi… e anzi chiederei un attimo di silenzio e di concentrazione.
E’ ora il turno del “Dentista-guaritore”.

Ecco che entra con il copricapo, che non si toglie mai, fatto di piume e ricevuto in dono, dice lui, da uno sciamano Sami. E’ usualmente in uno stato di trance, grazie al quale riesce a centrare, al primo colpo, le terapie.
Ha tatuato sul suo corpo una nuova rappresentazione della cosmologia sciamanica…. insieme… al nuovo listino prezzi con il piccolo, ma necessario, ritocchino New-Age alle tariffe.
Ha appreso la tecnica con un corso di tre giorni a Gallarate, dove una famosa ditta di compressori ad anello liquido, ha affermato trovarsi un centro energetico particolarmente mirato alla formazione di dentisti-alternativi.
Il tam-tam ha percorso tutta la penisola e dentisti, alla ricerca della propria identità, sono accorsi da ogni dove: un esclusivo e selettivo condensato di tre giorni di una filosofia millenaria, non ci si può far sfuggire...
Dalla settimana dopo, la grande, immediata, svolta negli ambulatori dei cinquecento fortunati ammessi al corso.

Li potete riconoscere inequivocabilmente:
un tamburo al posto del campanello, un talismano al collo e l’aria di chi ormai ha capito tutto!
Il pubblico applaude sommessamente per non disturbare il professionista in trance e sussurra “Bravo, bravo!!!”  Casualmente dal marsupio di pelle di Zebù cascano dei biglietti da visita che vanno a depositarsi come delle piume, sulle teste di alcuni spettatori che interpretano questo come un “segno”…..
Ptss! Ptss! Non è finita!!
Adesso, gentile pubblico, ancora un po’ di pazienza, non avremmo mai voluto mostrare uno spettacolo così, ma la nostra passione e propensione per la verità non ci permette di dimenticare che purtroppo ancora nel grande circo dell’odontoiAatria si aggirano personaggi del genere che vi stiamo per presentare, non abbiate paura perchè arriverà chiuso bene e allucchettato in una gabbia perché ritenuto molto pericoloso… Tenete vicini a voi i vostri bambini e soprattutto non fate rumore né domande perché potrebbe, so che questo è terribile, rispondere con un  banalissimo, quanto disarmante buon senso… Figuratevi che fa ancora indagini anamnestiche e scrive a mano le cartelle…
Il pubblico fischia e urla “ Via! Via!... che spettacoli schifosi…. ci sono dei bambini!!”
Fate entrare il l’Odontonormale!!!

Mi sveglio! Non ce la faccio, l’incubo va bene, ma qui siamo ben oltre al sopportabile… e dire che ieri sera non ho nemmeno mangiato pesante… !!!!
Come è difficile oggi lavorare bene e dare un vero contributo alla salute del paziente, strapazzati come siamo da giochi di potere, mode, desiderio di riscattare una categoria che è stata per anni devastata dal commerciale, dal superficiale, dal sensazionale!
Quando mi è stato proposto un articolo col tema “I denti nella relazione con l’organismo” sono stata profondamente tormentata da come affrontare questo argomento che da anni cerco di indagare attraverso una ricerca mia personale e con la guida di chi prima di me si è chiesto quanto della nostra anima e del nostro corpo venga rappresentato in questo complesso organo.
Internet, librerie pullulano di mappe denti-organo-emozioni, un mondo molto articolato al quale nessuno, senza una preparazione specifica psicologica, può permettersi di attingere uno strumento di lavoro, o “tecnica interpretativa”, di ciò che sta accadendo in quei denti che il paziente vuole sanare.
Questo, per il sacrosanto rispetto, di chi non senza fatica, ti apre un mondo molto intimo, privato e forse, non ha nessuna voglia di essere analizzato da chi in quel momento viene chiamato a risolvere solo un sintomo o un’esigenza estetica.
Il percorso di conoscenza di questo risvolto profondo è, d’altro canto, fondamentale per noi dentisti con il dovere professionale all’approfondimento e al training personale, un “sapere” in più, che rinforzi il rispetto di una materia così delicata che porta impressa in sé, sicuramente una storia, personale, trans-generazionale, e di frequente quelle indelebili tracce di incontri con il variopinto mondo dell’odontoiatria (Odontocircus).
C’è bisogno, e non è uno scontatissimo luogo comune, prima di tutto di ricercare un rapporto di reciproca fiducia tra dentista e paziente. Semplicità.
Il “riunito” (la classica sedia del dentista) non è certo luogo da dove far partire un percorso di approfondimento psicologico.
Primo perché nessuno di noi è né in grado né autorizzato a farlo.
Secondo perché non siamo in grado di gestire le conseguenze della “scoperchiatura” di pentole in ebollizione(!).

Grande ascolto e attenzione è quel che dobbiamo porre in atto di fronte alle problematiche odontoiatriche dei nostri pazienti.
C’è una rapporto che si stabilisce tra noi e i nostri pazienti che và oltre alle, seppur interessantissime, mappature. E’ una profonda intesa, fatta di accoglienza e riconoscimento di chi ti si pone di fronte.
Nessun preconcetto, e un rapporto più possibile diretto, che terrà conto del percorso che ha preceduto il nostro incontro con quel paziente, solo e quando lui stesso lo vorrà, e ne darà la propria interpretazione… Vegliare discretamente ed educatamente, resistendo a giochi pericolosi dove si rischia di maneggiare un potere che non ha niente a che fare con la nostra pratica quotidiana.
Il tempo e una familiarità costruita sul campo, sono gli unici parametri che ci possono concedere di aiutare il paziente a trovare delle proprie correlazioni… delle quali, poi, non necessariamente, dobbiamo essere messi al corrente. Se il paziente si fida, darà il via alla narrazione della sua storia.

Nella mia esperienza il punto più significativo resta la relazione medico-paziente, quel micromondo fatto di energie delicate e lievi che circolano e che permettono a chi ci viene a cercare, di sceglierci come terapeuta e a noi di essere felicemente disponibili ad accettare la responsabilità di guidare la terapia medica, all’interno del macroscopico contenitore, attento solo a dati di cartelle, protocolli e burocrazia.
Tutto questo cosa ha a che fare con il folkloristico Odontocircus? Qualcuno lo potrebbe sapere….

Faccia un passo avanti chi di voi, nella parata iniziale, ha sentito la mancanza  della performance dello Strabiliante, Pirotecnico, Sovrumano (ancora allo studio) “Psicodentista”!!!
Dedicato a tutta la mia categoria, unica nel campo medico, ad essere chiamata a fare passerelle con sensazionali muscolosissime prove di forza… performance che, come nelle migliori tradizioni circensi, lasciano negli astanti un vago, indefinibile sentimento di triste melanconia…

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